Inaugurazione nuovo museo egizio a Il Cairo: il Grand Egyptian Museum apre le porte al mondo

Inaugurazione nuovo museo egizio a Il Cairo

Dopo oltre vent’anni di lavori, rinvii e attese, il 1° novembre 2025 è stato inaugurato il Grand Egyptian Museum (GEM) di Giza, destinato a diventare il punto di riferimento mondiale per l’archeologia egizia. Con un complesso che si estende su 470mila metri quadrati, è il museo egizio più grande al mondo e tra i più grandi dedicati a una sola civiltà.

Una cerimonia spettacolare

Uno spettacolo durato diverse ore con attori, ballerini, cantanti e musicisti, giochi di luce e fuochi d’artificio ha salutato l’apertura del museo, alla presenza del presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi e una quarantina tra teste coronate e capi di Stato e di governo. Tra i presenti anche il ministro della Cultura italiano Alessandro Giuli, in rappresentanza del governo italiano.

Pedane ed effetti di luce hanno arricchito lo spazio compreso tra il Grande Museo e le piramidi di Giza, distanti appena due chilometri e ora unite da una piacevole passeggiata, creando un collegamento simbolico e fisico tra la modernità del museo e l’antichità delle piramidi.

Un progetto monumentale

Il progetto era stato annunciato all’inizio del 2002 dall’allora presidente egiziano Hosni Mubarak, con l’idea di realizzare un nuovo grande museo di antichità egizie oltre a quello del Cairo. La costruzione, che secondo i piani originali avrebbe dovuto concludersi nel 2012, ha invece richiesto oltre vent’anni a causa di molteplici fattori: l’aumento dei costi dei materiali, l’instabilità politica seguita alla Primavera Araba, la pandemia di COVID-19 e i conflitti nella regione. L’ultimo rinvio risaliva a luglio 2025, dovuto alla situazione in Medio Oriente.

La costruzione del museo è costata oltre un miliardo di dollari e ha richiesto vent’anni di lavori monumentali, coinvolgendo migliaia di operai e specialisti provenienti da tutto il mondo.

Un tesoro di inestimabile valore

Il museo ospita più di 50mila oggetti dalla preistoria fino alla civiltà romana: alcuni sono stati trasferiti dal museo egizio del Cairo, altri sono stati rinvenuti di recente da necropoli come quella di Saqqara. Ma il gioiello della collezione è senza dubbio il tesoro di Tutankhamon.

Tra i reperti dell’Antico Egitto conservati, spicca il tesoro di Tutankhamon, il faraone bambino, finalmente riunito dopo essere stato a lungo diviso tra Il Cairo e Luxor. Per la prima volta nella storia, l’intera collezione di oltre 5.500 oggetti appartenuti al celebre faraone è esposta insieme in un percorso immersivo che fonde archeologia, tecnologia e scenografia avanzata.

Architettura all’avanguardia

Il progetto architettonico, firmato dallo studio irlandese Heneghan Peng Architects vincitore di una competizione internazionale nel 2003, presenta una struttura triangolare che si allinea perfettamente con le piramidi di Cheope e Micerino. La facciata in alabastro traslucido si integra armoniosamente nel paesaggio desertico, mentre l’edificio è stato concepito secondo criteri di sostenibilità ambientale, con tetto ventilato, illuminazione LED, sistemi di riciclo dell’acqua e ombreggiature intelligenti.

L’anno scorso erano già state aperte al pubblico le 12 sale principali e l’ingresso, dove si trova il colosso da 83 tonnellate del faraone Ramses II, risalente a più di 3.200 anni fa, offrendo ai visitatori un’anticipazione di quello che avrebbero trovato all’interno.

Molto più di un museo

Oltre alla zona di esposizioni permanenti, di 24mila metri quadrati, la struttura contiene un museo per bambini, delle sale conferenze, una zona di negozi e un laboratorio per la conservazione dei reperti. Questo fa del GEM non solo un luogo di esposizione, ma un vero e proprio centro di ricerca e studio a disposizione di egittologi e studiosi di tutto il mondo.

Il complesso rappresenta anche un’esperienza educativa innovativa, con sistemi di illuminazione studiati per esaltare ogni singolo reperto, installazioni multimediali e percorsi interattivi che stimolano la curiosità e l’apprendimento attivo, rendendo il museo una meta ideale anche per le famiglie.

Obiettivi ambiziosi per il turismo egiziano

Diciotto milioni i visitatori attesi in tutto l’Egitto per fine anno, mentre Il Cairo conta che i visitatori del solo museo si attestino sui 5 milioni all’anno. Si tratta di numeri ambiziosi che testimoniano le grandi aspettative riposte in questa struttura come motore per l’economia nazionale, fortemente dipendente dal turismo.

Il presidente Al Sisi ha più volte sottolineato come il GEM rappresenti un simbolo del futuro dell’Egitto, rientrando nell’ambizioso piano “Egypt Vision 2030” che prevede anche la riqualificazione dell’intero altopiano di Giza. L’obiettivo è posizionare l’Egitto come ponte tra i popoli, votato alla cultura e alla pace, attraverso la valorizzazione del suo straordinario patrimonio archeologico.

Apertura al pubblico

Dopo la cerimonia di inaugurazione del 1° novembre, il museo ha aperto le porte al pubblico lunedì 4 novembre, permettendo finalmente ai visitatori di tutto il mondo di ammirare quella che è già stata ribattezzata “la quarta piramide” per le sue dimensioni monumentali e l’importanza storica.

L’accesso al museo richiede la prenotazione anticipata, e si consiglia di dedicare almeno 3-4 ore alla visita per poter apprezzare le collezioni esposte. I biglietti hanno prezzi differenziati per cittadini egiziani e visitatori stranieri, con riduzioni per studenti e anziani.

Un nuovo capitolo per l’egittologia

L’apertura del Grand Egyptian Museum segna l’inizio di una nuova era per lo studio e la divulgazione della civiltà egizia. La possibilità di ammirare per la prima volta l’intera collezione di Tutankhamon, insieme a decine di migliaia di altri reperti esposti con le più moderne tecnologie museali, offre un’opportunità unica sia per gli studiosi che per il grande pubblico.

Il museo rappresenta anche una risposta all’esigenza di alleggerire il sovraffollato Museo Egizio di Piazza Tahrir nel centro del Cairo, ormai incapace di contenere l’enorme quantità di reperti accumulati nei decenni e di gestire il crescente flusso di visitatori.

Con questa inaugurazione, l’Egitto riafferma il suo ruolo di custode di uno dei patrimoni archeologici più straordinari dell’umanità, offrendo al mondo un luogo dove storia millenaria e tecnologia contemporanea si fondono per creare un’esperienza culturale senza precedenti.


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